studi e ricerche
DISTRETTO TURISTICO ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI
Sviluppo autocentrato
L’organizzazione delle località turistiche può presentarsi in tre modi:
· modello di frammentazione, è quello in cui si ha uno spontaneismo e autonomia (direi individualismo) totale da parte delle imprese. L’azienda offre il suo servizio al cliente, magari attuando anche un buon marketing relazionale, ma il cliente deve arrangiarsi a cercare gli altri servizi di cui ha bisogno.
· modello di dipendenza, è quello in cui i turisti vanno nell’area di destinazione perché ‘inviati’ dai tour operator; la comunità locale è una minoranza di servizio a supporto di una centralità esterna.
· modello di integrazione o offerta autocentrata, è il modello che ispira questo lavoro sul distretto turistico cioè un network, un sistema.
La comunità locale deve proporsi come destinazione turistica integrando a rete l’offerta, fidelizzando il cliente al territorio. Perno basilare e inimitabile è il “milieu Altosalento”, vale a dire l’insieme dei caratteri sociali, economici e culturali sedimentatisi nel nostro contesto locale nel corso della storia: il milieu rappresenta l’identità di un sistema territoriale, il proprio capitale da investire.
Il modello autocentrato è un nuovo modello, che accetta e fa propri dei primi due alcuni concetti; ad esempio del primo la spontaneità e il rapporto amichevole e familiare con il cliente, del secondo l’efficienza e la professionalità.
Questa digressione era necessaria per comprendere lo sviluppo turistico dell’Altosalento che ha vissuto e vive ancora una organizzazione del primo e secondo modello e che si avvia verso il terzo modello. La presenza crescente di agriturismi e bed and breakfast può rappresentare un perpetuarsi del primo modello come significare un avvio sulla strada del terzo modello. Propendo per la seconda ipotesi, una ricettività diffusa è un segnale di quel sviluppo autopropulsivo che parta dal basso facendo leva sulle proprie risorse e capacità. Le aziende agrituristiche (o simili nella formula del turismo rurale) sono 22 principalmente localizzate in collina, nei territori comunali di Ostuni e Ceglie, rappresentano un patrimonio ricettivo di 700 posti letto e un movimento annuo di 7.000 presenze; è ancora un risultato modesto rispetto alle potenzialità del territorio.
La normativa originaria sull’agriturismo è il regolamento comunitario n. 797 del 12 Marzo 1985 che mirava non solo alla valorizzazione dell’azienda agricola ma anche alla valorizzazione del territorio, dell’ambiente e delle tradizioni agricole e culturali connesse all’agricoltura. Risale al 22 Maggio 1985 la legge regionale della regione Puglia; la legge nazionale è la numero 730 del 5 Dicembre 1985. L’agriturismo è una attività di ricezione e ospitalità a conduzione familiare con somministrazione di pasti e bevande di produzione propria; viene svolta dall’imprenditore agricolo come attività complementare a quella agricola che resta l’attività principale.
La formula bed and breakfast, è regolamentata dalla legge regionale n. 17 del 24/07/2001 e sta riscuotendo largo successo nell’Altosalento dove se ne contano almeno 28. Si tratta dell’offerta di servizio di alloggio e prima colazione da chi, nella casa in cui abita, destina non più di sei camere con un massimo di 10 posti letto, con carattere saltuario o per periodi stagionali ricorrenti. Una rete di esercizi ricettivi che utilizza il patrimonio architettonico rurale e storico attribuisce all’offerta una spiccata identità, conferendole quel carattere di unicità che rappresenta l’elemento maggiormente dotato di forza di richiamo. Per perseguire tale obiettivo bisognerà continuare a restituire vitalità al patrimonio architettonico con un recupero e riuso di immobili, riconvertendo le maestranze edili per il restauro e la manutenzione di antichi manufatti in pietra con tecniche a basso impatto ambientale.
L’utilizzo per scopi turistici, ricettivi e abitativi, delle nostre antiche dimore in pietra, nei centri storici come nelle campagne, rappresenta il futuro turistico ed economico. Come già detto in altre parti di questo lavoro, l’Altosalento attrae italiani e stranieri che stabiliscono la loro seconda residenza nell’area, attratti da tutto ciò che è antico e natura. Il patrimonio edilizio e ambientale va rispettato con tecniche e metodologie appropriate, servono nuove professionalità nel settore edile, nuove riqualificazioni.