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SAN VITO DEI NORMANNI il castello
Il castello di San Vito dei Normanni risale all'anno 1000 quando venne costruita la torre quadrata ad opera di Boemondo d'Altavilla che amava questi posti a quei tempi ricchi di boschi e selvaggina, pertanto, la prima destinazione del castello e successivamente anche per gli Angioni, fu di residenza per le battute di caccia nella zona.
La torre quadrata con i merli alla guelfa, presenta sulle pareti strette feritoie che permettono l'illuminazione dei tre piani interni di cui quello più basso, è l'antica cappella dedicata a San Vito martire che probabilmente è stata la prima chiesetta dell'abitato. L'accesso originario alla torre avveniva attraverso un ponte levatoio.
L'ingresso è con un arco a sesto acuto, che immette in un atrio dove si affaccia la cappella e una scalinata in pietra che porta ai saloni.
In epoche successive, il castello venne ampliato e abbellito dai vari feudatari che ne fecero un palazzo baronale, da ultimo, la famiglia Dentice di Frasso che possedeva queste terre e quelle di Carovigno.
Il castello di San Vito ha ospitato personaggi illustri come il re Vittorio Emanuele III, che nel 1943, dopo l'armistizio dell' 8 Settembre, fuggì da Roma con il capo del governo Badoglio per rifugiarsi ufficialmente a Brindisi, ma in realtà si spostava in gran segreto fra vari castelli e masserie fortificate della zona: per molti giorni San Vito è stata la sua residenza.
Attualmente, la proprietà del castello di San Vito è dei discendenti dei principi Dentice di Frasso che ne utilizzano un'ala come abitazione privata, mentre le ricche sale decorate sono la location per ricevimenti e banchetti di classe.
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