ALTOSALENTO RIVIERA DEI TRULLI benvenuti in Puglia |
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per gli eventi imminenti o in corso clicca news: eventi prossimi ALTOSALENTO TEATRO E MUSICA: Brindisi - Ceglie - Fasano - Francavilla - Latiano - Martina - Mesagne - Ostuni - San Vito *programma cliccando sui nomi delle città nuovo teatro verdi -brindisiA gennaio 2007 è stato inaugurato a Brindisi il nuovo teatro. La struttura prende il posto del teatro Verdi di inizio novecento(1903), danneggiato dalle bombe durante l'ultima guerra e demolito nel 1960. In fase di scavo emersero numerosi reperti archeologici di epoca romana di notevole pregio e di enorme interesse storico, pertanto si rese necessario un progetto che prevedesse la realizzazione a quota stradale di un'area archeologica protetta su cui innalzare, con tecnologia innovativa e alternativa, la nuova struttura. Il teatro di Brindisi è unico al mondo nel suo genere, ovvero per la particolarità di essere sospeso sugli scavi archeologici della città romana. Le dimensioni ragguardevoli del suo palcoscenico, 600 mq. di area di calpestìo, realizzato in legno, lo pongono al terzo posto (dopo il San Carlo di Napoli e il Bellini di Catania) tra i teatri più grandi del Sud Italia. Dispone di 1246 posti a sedere, di cui 800 in platea. Programmazione 2008 - 2009
inizio spettacoli: ore 20,30 teatro comunale di ceglie messapica Il Teatro Comunale di Ceglie risale alla seconda metà del XIX secolo (1878), anni in cui la cittadina messapica conobbe un periodo esaltante per le arti e le scienze, distinguendosi in tutta la Puglia. I lavori di intaglio della pietra gentile di Ceglie vennero eseguiti da locali maestri. La facciata, il solo elemento originario che si conserva dell' originaria struttura, è in sobrio stile neoclassico. Il manufatto architettonico, ha svolto la sua funzione di teatro sino agli inizi del XX secolo. Dopo anni di ristrutturazione, il teatro completamente rinnovato all'interno, ritorna al suo antico splendore. La capienza è di 350 posti: 194 in platea e 156 in galleria. Il teatro comunale della cittadina messapica rappresenta un pregevole luogo d'arte, riconosciuto come uno dei più prestigiosi teatri storici di Puglia. Ceglie teatro - Rassegna Teatri abitati - Ceglie musica - Stagione di teatro, musica e danza 2008-2009
19 Dicembre 2008
Ambrogio Sparagna, Peppe Servillo
FERMARONO
I CIELI
Le
Canzoncine spirituali di Sant’Alfonso
Intorno alla metà
del Settecento Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore dell’ordine dei
Padri Redentoristi, cominciò ad accompagnare il suo lavoro pastorale
fra i poveri del Regno di Napoli con la pratica di alcune
canzoncine spirituali composte sia in dialetto che in italiano.
Si trattava di canti dall’impianto semplice, che traevano spunto
melodico da temi popolari, con cui il missionario insegnava ai
“lazzaroni” i fondamenti del cattolicesimo, facendoli protagonisti
dei rituali liturgici mediante la creazione di appositi gruppi di
preghiera (cappelle serotine).
Molte
canzoncine erano legate al ciclo delle festività natalizie e
fra queste le famosissime Tu scendi dalle stelle,
Quante nascette ninno, Fermarono i cieli, altre alla
devozione mariana.
In breve questo
repertorio si diffuse in tutto il territorio del Regno diventando
protagonista dei tanti rituali del ciclo liturgico in particolare
quello natalizio e mariano.
Il successo di
queste canzoncine spirituali favorì lo sviluppo in ambito
popolare di un larghissimo repertorio di canti popolari religiosi
che sono ancora largamente in uso in tutto il territorio nazionale.
Lo spettacolo
Fermarono i cieli propone alcuni di questi canti religiosi
popolari ed altri appositamente composti da Ambrogio
Sparagna affidandoli all’interpretazione originalissima di
Peppe Servillo, di un quintetto vocale e di un trio
di strumenti popolari fra cui una zampogna gigante,
un modello di straordinarie proporzioni ( è alta quasi due metri)
diffusasi nel regno di Napoli a partire dalla fine del settecento
proprio allo scopo di accompagnare il repertorio tipico delle
canzoncine spirituali.
24 gennaio 2009
Cantieri Teatrali Koreja
… Spada
avete voi, Spada avete io!
Giochi di
bambini. Giochi di guerra.
Marionette. Pupi.
Roba vecchia e bellissima. Da spaccare in due a colpi di spada.
Sotto: corpi,
metallo, amore e guerra. Sopra: fili, voci tonanti e un destino
tragico.
Carlo Magno e i
suoi paladini. Da ragazzo li odiavo quei personaggi, prototipi di
conquistatori. Invece amavo con tenerezza e batticuore le loro
raffigurazioni morte, quelle marionette fatte a pezzi, legate a un
cielo di carta strappato.
Vent'anni dopo,
quando vedo uomini e/o marionette morire sui campi di battaglia, ho
capito che tutti meritano compassione e i loro corpi vanno
rispettati.
La storia comica
e tragica dei paladini di Carlo Magno – dall’arrivo a corte della
bella Angelica al massacro di Roncisvalle – racconta la bellezza e
la crudeltà della vita. E se da più di cinquecento anni grandi poeti
e oscuri teatranti continuano a provare un piacere immenso a
raccontarla, un motivo ci deve essere. Mi pare di essere nel
teatrino delle marionette dove Pasolini fa raccontare a Totò,
Ninetto Davoli, Franco e Ciccio, la triste storia di Otello, Iago e
Desdemona. Con quelle stesse marionette vorrei raccontare di
Rinaldo, Astolfo, Angelica, Bradamante, Fiordiligi, Orlando e, da
ultimo, il massacro di Roncisvalle, quella discarica assurda e
insanguinata dove tutti quei corpi morirono e furono abbandonati,
occhi al cielo, a domandarsi che cosa sono le nuvole.
Francesco
Piccolini
6 febbraio 2009
Produzione Procope Studio
Tullio Solenghi
L’ULTIMA
RADIO
La parola radio
per quelli della mia generazione ha un potere evocativo particolare,
in quei lontani anni ‘50 infatti il totem attorno al quale la sera
si riunivano le famiglie era costituito da quello strano aggeggio,
l’imponente mobile-radio, infarcito di valvole con due manopole
madreperla sul frontale, che avevano il magico potere di proiettarti
in uno sconfinato mondo di voci e di suoni. Ricordo di allora
l’inconfondibile piglio toscano di Silvio Gigli, o la calata
spoletina di Alberto Talegalli.
Sempre alla radio
devo poi il mio debutto in arte, ad appena 17 anni, come
“annunciatore sostituto” al gazzettino della Liguria, sede R.A.I. di
Genova.
E ancora la radio
è stata alla base della mia avventura lavorativa forse più
esaltante, quando col “trio” varammo nel 1982 “Helzapoppin Radio
Due”, preziosa palestra di tutte le nostre future creazioni e
trasmissione che si rivelò poi programma-cult.
L’approccio col
testo di Sabina Negri è stato perciò un qualcosa di più che il
rapporto con un mezzo espressivo che ha fatto da sottofondo alla mia
carriera artistica, ma, come accade per il protagonista di “L’ultima
radio”, pur se in maniera differente, ha caratterizzato anche i
momenti più significativi della mia esistenza.
Il
conduttore-factotum ripercorre l’avventura di questa sua emittente,
ed essa coincide con un ben più profondo bilancio della sua vita,
che passa attraverso quei miei stessi anni, anni densi di speranze
deluse, di scelte essenziali, di esperienze che hanno lasciato un
solco incancellabile nelle rughe del tempo.
Ci ho messo
dentro molto di me, virando un po’ più verso l’ironia, che è alla
base della mia ricetta di sopravvivenza.
Anche la scelta
del tappeto musicale sul quale si muove il tutto ha avuto una forte
valenza evocativa, e qui ho trovato la preziosa collaborazione di
Marcello, dal quale mi separano almeno due generazioni, ma con cui
ho verificato “sul campo” una totale sintonia espressiva che non
conosce datazioni o classificazioni.
Devo confessare
che generalmente non sono attratto dal “monologo”, ma qui a
convincermi è stato il contesto del tutto diverso: il “solista” in
questione è solo il tramite di una infinita catena di contatti,
rapporti, evocazioni; egli rappresenta la preziosa sinapsi tra gli
infiniti microcosmi di umanità che affollano l’esistenza di ognuno
di noi.
Tullio Solenghi
24 febbraio 2009
Indie Occidentali
Amanda Sandrelli, Blas Roca Rey
COL PIEDE
GIUSTO
Una notte di
pioggia, un temporale.
Una strada
provinciale, buia, poco battuta.
Un uomo al
volante della sua auto.
Un altro uomo a
piedi che attraversa la strada.
Un incidente.
Il guidatore
dell’auto è terrorizzato e fugge.
Un gesto incivile
sempre più frequente nel nostro paese fino a diventare negli ultimi
anni l’emblema stesso della disumanizzazione dei tempi che stiamo
vivendo.
Ma cosa c’è
dietro la fuga dalle proprie responsabilità?
Non sempre si
tratta di emarginati, ubriachi, extracomunitari o delinquenti
abituati a scappare a causa di una vita vissuta al limite
dell’illegalità.
Cosa succede
quando a fuggire è una persona per bene?
Un esponente
dell’elite sociale ed economica del paese?
Un uomo che ha
tutto dalla vita? Una moglie, dei figli, una posizione elevata, un
ruolo politico?
Da un incipit
tragico prende il via una commedia borghese che unisce i toni comici
alla riflessione intorno ad una classe dirigente che non si ferma di
fronte a nulla pur di salvaguardare se stessa.
Tutto è
calpestabile e allo stesso tempo negoziabile.
Ciò che è
imperdonabile si trasforma in un mezzo per raggiungere i propri
vantaggi.
I sentimenti
stessi sono elementi di trattativa.
Diventano meri
strumenti anche l’amore, l’amicizia, la famiglia, l’onestà, il
rimorso.
Persino una
disgrazia può essere il trampolino per raggiungere un guadagno, per
iniziare un’arrampicata sociale, per fare il proprio ingresso in
società, per garantirsi un futuro.
In una serie di
capovolgimenti di fronti, di imbrogli e di finzioni i protagonisti
della storia mettono in scena una versione della propria anima e
anche il suo contrario.
Essi saranno
mossi in modo alterno dalla sincerità dei propri sentimenti e dalla
volontà di usarli allo scopo di ottenere vantaggi.
Allestiranno un
gioco di strategie e alleanze che metterà in evidenza il fatto che,
alla fine, a vincere, in questo sistema sociale, è sempre chi
appartiene al gruppo più forte e strutturato, chi hai gli appoggi
migliori e chi ha i mezzi per resistere agli urti della vita.
“COL PIEDE
GIUSTO” fa del cinismo il suo campo d’indagine principale con i toni
della commedia all’italiana più graffiante, quella che è sempre
riuscita a cogliere i vizi e i difetti del nostro paese
sottolineandoli con una risata.
05 marzo 2009
Compagnia Virgilio Sieni / Comune di Siena - Assessorato alla
Cultura / Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura
SONATE
BACH
di fronte
al dolore degli altri
Sono 11
coreografie che deflagrano nel gesto del dolore e della pittura, e
ci rammentano altrettanti avvenimenti tragici accaduti nei conflitti
recenti: Sarajevo, Kigali in Rwanda, Srebrenica, Tel Aviv, Jenin,
Baghdad, Istanbul, Beslan, Gaza, Bentalha, Kabul.
11 date
emblematiche raccolte intorno agli 11 brani che compongono le 3
Sonate di J.S.Bach. Fotografie di corpi che si diluiscono
attraversando la dinamica e la figura, cercando un approccio
irrisolvibile all’orrore.
La danza qui
afferma lo sforzo di evocare da queste macerie di esistenza una
bellezza impossibile e paradossale, da cesellare con lo strumento
etico e politico per eccellenza: il gesto.
L’attenzione
torna quindi alla questione del corpo, al suo significato, alla sua
complessità e attualità. La sola risposta che si offre è ancora quella rivolta allo sguardo del pittore del ‘300: la sublimazione della tragedia nella trasfigurazione artistica senza commento, che coinvolge insieme l’umano e il sacro, il singolare e l’universale. Le 11 danze che si succedono hanno l’aspetto di ballate; allo stesso tempo sono una continua dedica in memoria, riferita agli eventi che segnano iconograficamente il tessuto coreografico.
29 marzo 2009
Teatro Bellini Teatro Stabile di Napoli – Politeama Mancini
Leopoldo Mastelloni, Katia Terlizzi
DUE
DOZZINE DI ROSE SCARLATTE
Pur se riportato
dall'epoca dei telefoni bianchi a quella dei nostri cellulari, resta
ancora vivo quell'umorismo raffinato, quel linguaggio dinamico ed
effervescente, quella sensualità discreta e garbata che furono gli
ingredienti base di una commedia che riscuote successi fin dal suo
felice esordio nel 1936. La trama si sviluppa alla maniera della più
classica commedia degli equivoci: da un lato un marito che, per
sbaglio, invia alla propria moglie un mazzo di rose destinate alla
sua amante; dall'altro la moglie che, lusingata dall'ammirazione di
questo sconosciuto, nasconde fiori e relativo bigliettino amoroso al
marito! In più ci si mette anche l'amico fedele della coppia che,
approfittando della situazione, confessa alla donna di essere lui il
misterioso spasimante... Ed ecco che il matrimonio inizia
inevitabilmente a scricchiolare, la gelosia divampa e uno smanioso
desiderio di evasione soffoca la tranquilla realtà quotidiana dei
nostri personaggi.
Un testo
brillante e divertente ma che dietro la sua leggerezza nasconde
quell'infelicità e quell'insoddisfazione che spesso accompagnano
l'essere umano costringendolo a una vita claustrofobica e stagnante,
in attesa che, prima o poi, arrivi “qualcosa” di nuovo a riaccendere
una scintilla di vita, magari... due dozzine di rose scarlatte!
30 aprile 2009
Armamaxa
BRACCIANTI
La memoria
che resta
Braccianti
viaggia nel passato, nella fatica di quando si lavorava “da sole a
sole”… fino a squarci odierni, a quei nuovi braccianti “a colori”,
venuti dalla miseria di altre parti del mondo.
Nello spazio
vuoto del palcoscenico poche sedie e, sul fondo, un grande velo
bianco dove sono proiettate immagini che prendono vita dai gesti
degli interpreti: volti, mani, stalle, strade, campi, vigne, povere
stanze dove il ritratto di Giuseppe Di Vittorio, l’uomo che fece
della lotta contadina il proprio credo, affianca una grande icona di
Cristo. E la terra, quella terra che inghiotte e prosciuga le forze,
torna nelle voci, nei racconti, nelle parole dei testimoni di
allora.
Un paesaggio
umano dal quale emergono gli attori, che da narratori si trasformano
in dettagli, in elementi che evocano l’emozione di un mondo, ad
aprire la porta della riflessione su quello che siamo, sul passato
che ci portiamo denso o negato dentro.
“…Era la stagione
delle lotte contadine, dell’occupazione delle terre, della Riforma
Agraria. L’entusiasmo e il dolore dello scontro. E subito dopo il
sapore amaro di una sconfitta inattesa, perché la riforma era
stentata, parziale, stravolta. E la terra ottenuta, tre ettari di
pietraie quasi sempre, non bastava; e bisognava partire, andare via.
I cortei di contadini a cavallo, fanfare in testa e bandiere in
mano, lasciavano un po’ alla volta il posto alle lunghe file di
emigranti nelle stazioni. I treni per le fabbriche: Torino, Milano,
la Svizzera, la Germania… il paradiso”.
Il teatro, così effimero, si fa carico, di costruire memoria: lo sfruttamento passato che, in altre forme, si ripropone oggi; echi della storia tra paure e ribellioni, durezze, sogni e solidarietà.
Teatro Comunale di Ceglie Messapica con Armamaxa, La luna nel pozzo, Teatro dell’Est.
raSSEGNA MUSICALE musica oggi - teatro comunale di ceglie messapica Il Centro Artistico Musicale Caelium di Ceglie
Messapica organizza, nel mese di ottobre 2008, la rassegna musicale
" Musica Oggi " presso il teatro comunale. I due concerti puntano a
diffondere la letteratura musicale del '900 e promuovere la
produzione artistica di autori contemporanei.
Programma XV° stagione concertistica Caelium TEATRO COMUNALE DI CEGLIE MESSAPICA MUSICA ETNICA (in stile jazz) Domenica 25 gennaio 2009
CANTO GENERAL QUINTET In Africa Mood MUSICA VOCALE (da camera) Domenica 15 febbraio Domenica 8 marzo DONNE IN MUSICA Musiche e testi di compositrici,
poetesse e brani dedicati alla donna MUSICA JAZZ, LEGGERA - Domenica 22 marzo JAZZ MOMENTS. .. In a
classic mood Domenica 26 aprile Clavicembalista MARGHERITA PORFIDO Musiche di clavicembalisti pugliesi dal XVI al XVIII sec. Domenica 10 maggio ENSEMBLE JUPITER Nel II Centenario della
morte di F. J. Haydn Domenica 7 giugno ORCHESTRA DA CAMERA CAELIUM Stagione di Prosa Teatro Kennedy – Fasano * di seguito Fasano musica03 dicembre 2008 - ADORABILI AMICI - Ettore Bassi 11 dicembre 2008 - IL PIACERE DELL'ONESTA' - Leo Gullotta 08 gennaio 2009 - SUNSHINE - Sebastiano Somma e Benedicta Boccoli 28 gennaio 2009 - BASILICATA COAST TO COAST - Rocco Papaleo 10 febbraio 2009 - LA STRADA - Tosca e Venturiello 19 febbraio 2009 - FIORE DI CACTUS - Eleonora Giorgi e Remo Girone 13 marzo 2009 - TOTO' NON TE NE ANDARE - Michele Napoletano 24 marzo 2009 - OGNI ANNO PUNTO E DA CAPO - Tosca D'Aquino ---------------------------------------------------------------------------- Stagione concertistica 2008/2009 FASANO MUSICA 28 novembre 2008 - venerdì - Teatro Kennedy -
ore 21,00 - 18 dicembre 2008 - giovedì - Teeatro Kennedy -
ore 21,00 - 5 gennaio 2009 - lunedì - Teatro Kennedy - ore
21,00 - 29 gennaio 2009 - giovedì - Teatro Kennedy -
ore 21,00 - 5 febbraio 2009 - Teatro Kennedy - ore 21,00 - 21 febbraio 2009 - sabato - Teatro Kennedy -
ore 21,00 - 12 marzo 2009 - giovedì - Teatro Kennedy - ore
21,00 - 19 marzo 2009 - giovedì - Teatro Kennedy - ore
21,00 - 31 marzo 2009 - martedì - Teatro Kennedy - ore
21,00 - 16 aprile 2009 - giovedì - Teatro Kennedy - ore
21,00 - 23 aprile 2009 - giovedì - Nuovo Teatro Sociale
- ore 21,00 7 giugno 2009 - domenica - Salone dei Congressi
a Selva di Fasano - ore 21,00 - 14 giugno 2009 - domenica - Salone dei
Congressi a Selva di Fasano - ore 21,00 - 28 giugno 2009 - domenica - Salone dei
Congressi a Selva di Fasano - ore 21,00 - STAGIONE DI PROSA 2009 TEATRO ITALIA - FRANCAVILLA FONTANA 26 gennaio 2009 - SCHERZI interpretato da Andrea Brambilla, Nino Formicola (al secolo Zuzzurro & Gaspare) ed Eleonora D'Urso 6 febbraio 2009 - LA PANNE con Gianmarco Tognazzi e Bruno Armando 20 febbraio 2009 - I REDUCI con Nunzia Antonino, Ippolito Chiarello, Christian Di Domenico, Franco Ferrante e Michele Sinisi 11 marzo 2009 - IL PAESE DEI CAMPANELLI con la compagnia La Belle Epoque 17 marzo 2009 - LA ROSA TATUATA con Mariangela D'Abbraccio e Paolo Giovannucci. Inoltre, la Stagione prevede tre spettacoli cadeau per gli abbonati: il primo l'11 febbraio con LA CENA DEI CRETINI di Francis Veber; il 26 febbraio sarà la volta di GHETONIA dell'associazione culturale i Canti di Fasano, con un cast ed un'ambientazione totalmente pugliese. Chiude la rassegna il 4 marzo IL MATRIMONIO PERFETTO della compagnia fasanese "I Kennediani". STAGIONE DI PROSA E MUSICA TEATRO OLMI - LATIANO 19
dicembre 2008 - Gianfranco D'ANGELO - Ivana MONTI 07 gennaio 2009 - Sebastiano SOMMA - Benedicta BOCCOLI 24 gennaio 2009 - Amici della musica - 04 febbraio 2009 - Tullio SOLENGHI 25
febbario 2009 - Ipppolito CHIARELLO 17 marzo 2009 - Maddalena CRIPPA Stagione di Prosa Teatro Verdi - Martina Franca Venerdì 28
Novembre 2008 - "La
Dodicesima Notte" con Mario
Scaccia e Debora Caprioglio di William Shakespeare regia di Beppe
Arena Giovedì 05 Marzo 2009 "I Ponti di Madison County" (tratto dall'omonimo romanzo di Robert James Waller) con Paola Quattrini e Ray Lovelock Mercoledì 18 Marzo 2009 "L'Attesa" con Maurizio Ciccolella e Roberta Cartocci Giovedì 26 Marzo 2009 "Musical “WITCH 2…lo Scrigno" Sabato 04
Aprile 2009 "L'Appartamento è Occupato" con Paola Gassman Stagione di Prosa e Musica al Teatro Comunale di Mesagne 29 novembre 2008 "Il sol ci ha dato alla testa" spettacolo della Rimbamband 10 dicembre "Caro Bugiardo" con Anna Mazzamauro e Corrado Tedeschi 17 dicembre "Con la testa tra le stelle" presenta "La Pelle" di Marco Baliani 10 gennaio "La ricotta show" con Peppe Centola, Antonio Centola e Mario Ierace 16 gennaio "Casa di Bambola – l'altra Nora" con Lunetta Savino 28 gennaio dai "Fratelli Karamazov" di Dostoevskij "I Karamazov – Dello Spirito della carne del cuore"con la compagnia Teatro e Società 4 febbraio show di Gegè Telesforo e la SGO (Salento Groove Orchestra) 20 febbraio la compagnia Res Extensa con "Lusus Naturae: hortus Bosch" 02 marzo 2009 "L'occasione fa l'uomo ragno" con Pippo
Franco 3 aprile Paola Gassman in "L'appartamento è occupato".
TEATRO COMUNALE DI MESAGNE con le compagnie Maccabeteatro e Thalassia LA CASA DEL MARE DI TORRE GUACETO
Stagione di prosa e musica teatro roma - ostuni 20 novembre 2008 "D'ora in poi come sarebbe se fosse diverso" con la compagnia Baby gang 2 dicembre "Uomini in frac" musicisti con la direzione musicale di Furio Castri 14 gennaio "Orecchiette" what a wonderful place!" 14 e 15 febbraio "Bello di Papà" con Vincenzo Salemme 19 marzo "Otello"con Andrea Giordana 31 marzo "Cose che mi sono capitate" con Gene Gnocchi.
TEATRO ROMA DI OSTUNI con Armamaxa, La luna nel pozzo, Teatro dell’Est.
STAGIONE DI PROSA 2009 TEATRO MELACCA - SAN VITO DEI NORMANNI 25 febbraio 2009: Gegia in "Basta la salute" 05 marzo 2009: La Compagnia italiana di Operetta in "Il paese dei campanelli" 05 aprile 2009: La compagnia di Gianfranco D'Angelo ed Ivana Monti con “Un giardino di aranci fatti in casa”, di Neil Simon. |