Altosalento riviera dei trulli benvenuti in Puglia
Un articolo-intervento dell'amico
Gianni Simeone che recensisce
“SUD
EST - Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia”,
il libro di Marco Brando edito da Palomar (Ba, 2006), prefaz. di F.
Cassano. www. edizioni-palomar.it
La
Puglia diventata nota nel mondo! Con proclamata vocazione al turismo
internazionale. La Puglia dai “tanti nomi”: Gargano, Salento, Valle
d’Itria, Grecía, Murge, riportata da un settentrionale che vi è arrivato per
ragioni di lavoro. Caso “strano”: un emigrato “al contrario”, dunque! Marco
Brando, giornalista di Genova Sampierdarena che dal 2000 lavora a Bari
presso la redazione de “Il Corriere del Mezzogiorno”, dorso di cronaca
pugliese del “Corriere della Sera”, ci fa viaggiare per tutta la Puglia,
soprattutto quella minore però (paesini e luoghi meno battuti), con l’occhio
di chi viene da fuori ma che ha fatto sua la regione, e la ama. Ne risulta un
giro turistico molto interessante, e la prosa giornalistica ci aiuta a gustare i
particolari e le relazioni con la gente, perché il testo non è una guida
turistica ma il resoconto di un viaggiatore che condisce il suo discorso con
aneddoti interessanti, storia e storie.
Ci
porta a spasso per i lidi pugliesi piú o meno conosciuti con ironia e sagacia,
consapevole del fascino di questa regione cosí bella e complessa. Ecco qualche
titolo dall’indice, per capire: “Ginosa-Campomarino, dal lusso al panino in
spiaggia”, “Lo strano lido all’ombra della ciminiera, Torre
Guaceto-Monopoli”, “Isole Tremiti, storie di turisti e deportati”,
“Gagliano del Campo-Grecía, lungo l’antica via del tabacco”,
“Manduria-Cisternino, il mistero dei Messapi rapiti”, “In treno sulle
Sud-est, la Puglia magica di pietre e binari”. E con un filo d’Arianna che
si dipana con rotte prestabilite, ci accompagna lungo la costa e all’interno
del territorio regionale, con un discorso che ci fa comprendere che la magnifica
Puglia ha ricchezze e possibilità immense, che sfrutta sí, ma a volte non come
dovrebbe, o potrebbe; il vizio di piangersi addosso anche quando magari non ce
n’è ragione, quello di guardare troppo fuori, il bisogno di riconoscersi.
Il turismo è presente, non c’è che dire…: “Può capitare di raggiungere un paese come Conversano – sulle murge baresi – stando in coda dietro un plotone di ciclisti. Anzi, di cicloturisti tedeschi […].” “In alta stagione solo a Vieste i residenti passano da quindici a oltre centomila. E i turisti “estivi” sono, lungo la costa garganica, piú di due milioni (!). Oltre il doppio, secondo alcune stime che riguardano anche l’ospitalità sommersa”. “In agosto c’è cosí tanta gente che quasi bisogna fare i turni per imboccare i vicoli piú stretti”. E questo solo sul Gargano, se poi aggiungiamo tutto il resto, dove possiamo trovare situazioni similari… ed eventi internazionali che catalizzano l’attenzione non ci si potrebbe tanto lamentare.
Splendide oasi naturalistiche fra le piú conservate e selvagge del Mediterraneo, ricchezze e bellezze insospettate e sconosciute, angoli di paradiso e lidi “da far rimpiangere i soldi spesi per trasvolate ai Caraibi in cerca di spiagge quasi uguali ma piú affollate”! Luoghi che a volte neanche gli stessi pugliesi conoscono. E sterminate campagne. E centri storici fiabeschi. Castelli. Masserie. Trulli. Possiamo dire che un po’ in tutta la regione si notano città e paesi pienissimi, vitalissimi; ma ecco che si scopre magari, fra le contraddizioni, che “il problema” è riuscire a stanare i turisti anche in bassa stagione. O che si ha a volte poca dimestichezza con le esigenze dei turisti a largo raggio: esercizi a volte chiusi, e l’aeroporto civile piú vicino (ora parlando del Gargano), quello di Bari, che dista quasi duecento chilometri e senza collegamenti. Qui occorrerebbe l’intervento di Stato e Regione… E le tariffe aeree rimangono comunque molto costose per chi vuole arrivare in Puglia, in particolar modo quando non esiste un diretto per Bari o Brindisi: in quel caso bisogna per esempio fare scalo a Roma con raddoppio delle spese! Perché questo, data l’altissima vocazione turistica, lavorativa ed imprenditoriale insieme della regione, un’intraprendenza che non ha eguali nel Mezzogiorno, e che fa addirittura concorrenza al resto d’Italia possiamo permetterci di dire? “Il fatto è che il cuore della Puglia nasconde, con pudore, molti tesori. Basta dirigersi verso l’interno.
E la storia della regione – quella dei suoi genitori e
progenitori, ma anche la storia del loro lavoro – riemerge. Lontano dai riti
dell’estate balneare. Lontano dal mare”. E i treni? La scarsa efficienza
promozionale - anzi, nulla - delle Ferrovie Sud-est, che pure sono un Orient
Express stile western che fa gustare panorami meravigliosi a non finire: pochi
turisti le conoscono e le sfruttano. Potrebbero essere un’altra grande
risorsa, se ben compresa. Sperando che non ci pensi da sola Lecce, come si
ventila, ma partecipino anche, auspicabilmente
e giustamente, le altre province. Oppure la cementificazione selvaggia di alcune
zone (tipica italiana peraltro), che ha tolto fascino e viaggiatori. Ma anche il
fatto che spesso si nota poca voglia di collaborare fra strutture e privati, ci
fanno capire che la Puglia potrebbe fare un altro salto impensabile (e molti ne
ha fatti, merito dei pugliesi stessi) se ci fosse piú organizzazione, piú
collegamenti, piú collaborazione, piú incentivi, meno chiusure e pregiudizi. E
lo diciamo parafrasando Franco Cassano:
“Lo scetticismo non è realismo o prudenza, ma solo mediocrità e paura di
volare”. Ma chissà, forse è meglio che la Puglia si incentivi all’esterno
meno di altri lidi. Per “protezione”… Per “pudore”… Ma all’interno
occorre piú unità. Insomma, tante virtú e qualche contraddizione; eppure,
dove non se ne trovano? L’autoconsapevolezza è l’unica politica che conta!
In particolare in quest’Italia (e Puglia) dei campanili. Speriamo che il libro
contribuisca a far amare la Puglia, e a farla meglio riconoscere, anche dai
pugliesi stessi, per non arrivare a dirne come una volta è stato scritto:
“Uno dei paesi peggio giudicati e peggio compresi…”. “Arrivederci
Puglia. Abbi cura di te”.
© Gianni Simeone www.teatrotascabile.it
GIANNI SIMEONE Docente
di Comunicazione. Sociologo e Dr. in Filosofia. Oriundo e studioso di Puglia.
È autore di diversi saggi fra i quali: "QUALE
SALENTO, QUALE PUGLIA? Alle radici dell’identità"
"QUAL
E' IL SALENTO? (ed. 2021) "
autore inoltre di Poesie: "NOI ABBIAMO PAESI BIANCHI"
Contributi presenti nel nostro sito: "Puglia Sud Est", "In viaggio verso la Puglia", "Qual è il Salento"