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Pinacoteca comunale "Emilio Notte"   

La Pinacoteca Comunale “Emilio Notte”, dal 10 maggio 2016 è ricollocata nell’imponente e suggestivo Castello Ducale di Ceglie Messapica

 La pinacoteca era dapprima allestita nel centro storico di Ceglie, nel palazzo Allegretti, al termine di via Paolo Chirulli all'imbocco della trecentesca Piazza Vecchia.  La facciata del palazzo Allegretti, rifatta nel 1870 in pietra gentile di Ceglie,  si presenta con due ampi portali sormontati dagli stemmi araldici delle famiglie Allegretti e Cenci. Un salone presenta un soffitto ligneo sul quale è applicata una enorme tela raffigurante un "Angelo del Giudizio", d'ignoto autore.

Nella pinacoteca della cittadina messapica sono ospitate numerose opere di vari autori d' arte contemporanea ma, fra le tante, spiccano le tele del pittore futurista Emilio Notte nato a Ceglie il 30.01.1891 e scomparso nel 1982 a Napoli.

Questo l'elenco delle opere donate nel 1976 da Emilio Notte alla sua città natale ed esposte nella galleria d'arte moderna che porta il suo nome: Piazza Mercatale di Prato (1916) - Trittico Crocifissione (1972) vedi foto - I Fraticelli (1970) - Cristo sulla Croce (1971) - Natura Morta con Frutta (1970) - Scopatrice (1971) - Oggetti (1971) - Zodiaco (1929) - Ritratto dell'allieva di Venezia (1929) - La Popolana (1919).

Emilio Notte, completati i suoi studi presso l'Accademia di Firenze, aderiva sin dal 1916 al futurismo ma la sua arte si è sempre mantenuta nei limiti di una sana e realistica ispirazione, lungi dal varcare i limiti dell'astrattismo.

Nel 1917 Notte firma insieme a Lucio Venna il manifesto teorico futurista fondamento lineare geometrico, pubblicato ne "L'Italia futurista" del 21 ottobre. L'anno seguente i due autori firmano il manifesto futurista antiastrattista.

L'artista cegliese per i suoi meriti ottiene prestigiose cattedre all'Accademia delle Belle Arti di Venezia e poi alle Accademia di Roma e Napoli.

In campo artistico numerosi i riconoscimenti e le partecipazioni a importanti mostre e rassegne italiane ed estere come la Biennale di Venezia. 

BIOGRAFIA approfondita DI EMILIO NOTTE

Il pittore Emilo Notte è nato a Ceglie il 30.1.1891 da genitori veneti, di Marostica il padre e vicentina la madre, arrivati a Ceglie perché il padre, Ricevitore del Registro, era stato inviato a reggere il locale Ufficio. Da Ceglie, i Notte si trasferirono successivamente a Lagonegro, Serino e Bovino, dove Emilio frequentò le ginnasiali, e finalmente S. Angelo dei Lombardi, dove frequenta il locale liceo. È di questo periodo il suo interessamento alla pittura e dipinge tutto quello che vede, da portoni a stemmi gentilizi, da ritratti a paesaggi, dimostrando una abilità innata. Il padre, Giovanni, colpito dalla maestria del proprio figliolo, lo accompagna a Napoli presso lo studio di Vincenzo Volpe, Direttore dell' Accademia di Belle Arti, succeduto al Morelli alla direzione di questa prestigiosa Accademia. I lavori presentati al Volpe ebbero un' accoglienza straordinaria, tanto che, Notte, lasciò gli studi liceali e si trasferisce a Napoli, accompagnato da una sorella della madre e prende in affitto un paio di stanzette ai Guantai, alle spalle di Toledo, mentre per dipingere Vincenzo Volpe provvede ad uno studio vicino al suo. È il 1906 e Notte ha appena quindici anni. Restò a Napoli poco più di un anno, perché un nuovo trasferimento portò il padre a Prato nel 1908, è in questa città che si sviluppa veramente l'arte pittorica di Notte. Prato vuole dire il contatto con l' ambiente fiorentino, ma, soprattutto l'incontro con la pittura di Filippo Lippi e il ciclo degli affreschi absidali nel Duomo. Si iscrisse all' Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1906. Durante il primo anno frequenta il corso normale, mentre negli anni successivi passerà ai corsi speciali del Disegno Ornato. Nel 1907 suo padre Giovanni, fa domanda per ottenere al figlio Emilio un sussidio che però non otterrà. Nel 1908 è il miglior allievo nella prova di Ornato con voto di ventisette e menzione di 2° grado. Nel 1911, sempre nella prova di Ornato otterrà il voto di ventiquattro e menzione di 2° grado. Si diploma il 20.6.1912. La stagione fiorentina; fra i maestri ebbe Aristide Sartorio, frequentò lo studio di Fattori che per primo lo iniziò alla conoscenza dei nuovi movimenti pittorici europei, poi dal 1912, la partecipazione al gruppo futurista. A Firenze con Lucio Venna firmò il manifesto sul «Fondamento Lineare Geometrico», documento non di enunciazioni generiche o velleitarie, ma di contenuti chiari e concreti che in avvenire saranno alla base dell'impianto di tutte le sue pitture. A causa del primo conflitto mondiale ebbe interruzioni anche dolorose sotto vari aspetti. Dipinse allora opere di capitale importanza per lo sviluppo e l'affermarsi della sua personalità già vicina alla maturità. Troppe di quelle tele sono andate perdute. Il soggiorno a Venezia nel dopoguerra, un intermezzo di nuove esperienze a contatto dei capolavori veneziani. Subito dopo riprese il cammino assieme ai compagni futuristi. Il periodo romano durante il quale vinse nel 1922 il pensionato nazionale ma che segnò una sosta del suo lavoro. Finalmente a Napoli nel 1929. Ma al suo arrivo questa città non gli apparve più come quella che vide al 69 suo primo incontro. Nel 1929 invece l'impatto di Notte con l'ambiente culturale napoletano fu molto violento. Era stato designato alla cattedra di pittura ma, incontrò tante difficoltà che fu costretto a ripiegare su quella di decorazione. Notte diede subito battaglia, assunse per assistente un architetto e indirizzò gli alunni alle esperienze anche le più audaci e temerarie. Notte era abituato a combattere vecchie concezioni artistiche ma anche sociali, perché aveva alle spalle un bagaglio di conoscenze tali che gli permettevano di gareggiare, sia nel campo dell' arte che in quello sociale. Lo aveva già dimostrato nei salotti della Sarfatti, ma anche con Malaparte, Settimelli, Binazzi ed altri, o nella Milano di inizio secolo (dove si era trasferito e sposato) prendendo uno studio in via Arena fuori Porta Ticinese. Nel suo studio passano Ada Negri e la Sarfatti, ma anche Carrà e Severini, Marinetti e Mazza. Ed in contrasto con questo mondo, Notte, inizia anche la sua militanza politica nel PCL Le disavventure napoletane, l'amarezza di tanti anni di lotta, non lo fanno recedere, ed infatti, rimane a Napoli sino alla morte, insegnando all' Accademia, di cui è stato anche Direttore, sino al 1963 anno di collocamento in pensione per raggiunti limiti di età. Emilio Notte, Professore all' Accademia; maestro di varie generazioni di pittori, da quella di Mario Colucci ai giovani del gruppo '58, dimostrano la capacità d'insegnamento di questo grande artista, e suoi allievi sono stati in questo gruppo, Persico, Del Pezzo, Fergola, Biasi Alfano, De Ruggiero ed altri. Sempre legato alla sua città natale, ha voluto testimoniare il suo affetto, donando al Comune di Ceglie alcuni dei suoi dipinti più importanti, per costituire una Galleria d'Arte Moderna che porta il suo nome. Suoi quadri sono in Musei e Gallerie nazionali ed internazionali. Emilio Notte è morto a Napoli il 7.7.1982.


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