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OSTUNI          un  po'  di storia 

Il territorio era abitato già in epoca preistorica come testimoniano i ritrovamenti risalenti al Paleolitico e al Neolitico.

Importantissimo il ritrovamento di  'Delia'  la donna incinta vissuta 24000 anni fa;  il suo calco è visibile nella chiesa di San Vito Martire sede del Museo delle Civiltà preclassiche delle Murge Meridionali. Il luogo del ritrovamento, a due chilometri da Ostuni ai piedi di un costone murgiano, è oggi un'area  archeologica: il Parco Archeologico e Naturalistico di Santa Maria D'Agnano.

Il nome della cittadina deriverebbe dal greco e significherebbe città nuova (Astu-neon), la città sorse nei primi secoli dell'era cristiana in cima alla collina dove attualmente si trova il centro storico.

Ostuni, probabilmente, già prima, potrebbe essere stata un avamposto messapico di avvistamento per la sua posizione a guardia della pianura e del litorale; nel territorio sono presenti monumenti megalitici (specchie) e paretoni dell'antica città polis messapica di Kailia (Ceglie). 

Con i Romani prese il nome di Stulnum, e dopo la caduta dell’impero subì la stessa sorte di molti altri centri, sprofondando nei periodi più bui dell’alto medioevo con le dominazioni di Goti, Bizantini, Longobardi e Saraceni. Con i Bizantini, nel decimo secolo, Ostuni divenne sede vescovile.

Ai Bizantini seguirono i Normanni che, nel XII secolo, edificarono il castello in cima alla collina, poi distrutto nel XVII secolo; dopo i Normanni arrivarono gli Angioni che dotarono la città di possenti mura.

Ostuni conobbe un periodo di splendore con gli Aragonesi che completarono le opere di fortificazioni con la costruzione di torri e porte, inoltre, la abbellirono con palazzi che ancora oggi si ammirano  nel centro storico della città bianca.

Del fiorente periodo aragonese segnaliamo la cinta muraria, che racchiude il centro medievale già fortificato dalle preesistenti mura angioine. Lungo le mura sono ancora presenti due delle quattro antiche porte: Porta Nova e Porta San Demetrio.

Tradizione narra che sia stato un miracolo di Sant'Oronzo, nella prima metà del XVII secolo, a salvare Ostuni dalla peste. Ma i non credenti attribuiscono alla calce, disinfettante naturale, il miracolo di tenere lontana l'epidemia. Sta di fatto che oggi è proprio la bianca calce ad aver fatto la fortuna turistica della città.


Approfondimenti: Letteratura di viaggio del XIX secolo


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