MARKETING COMUNICATIVO nei conflitti
L’ASCOLTO ATTIVO
Il linguaggio costituisce uno strumento di potere che consente di ”sedurre”, ovvero di condurre l’altro a noi influenzandolo e manipolandolo oppure di allontanarlo. Durante una conversazione, attraverso l’uso delle parole, possiamo costruire o distruggere e ciò dipende dalla capacità nel mostrarsi attenti alle proprie intenzioni comunicative e al modo in cui si adopera il linguaggio.
Come detto in un post precedente, uno degli elementi fondamentali in una comunicazione, è l’ascolto, in particolare un ascolto attivo ed empatico.
Chi si trova a dover gestire dei conflitti, deve tener presente che molti
contrasti scaturiscono dal non ascolto e da una cattiva comunicazione più che da
reali contrapposizioni. La difficoltà principale in un rapporto danneggiato, è
perciò rappresentata dalla scarsità o addirittura dalla mancata comunicazione
tra gli individui. È possibile affrontare e risolvere i conflitti di tale
natura, osservando l’interazione nella sua globalità attraverso: l’ascolto,
l’empatia, l’attenzione il rispetto e il dialogo. Bisogna perciò, modificare
la direzione di una cattiva comunicazione
esplicitando e chiarendo la propria modalità espositiva e le proprie intenzioni.
È necessario innanzitutto imparare ad ascoltare attivamente, inviando all’altro messaggi di accoglimento per trasmettere segnali e atteggiamenti di interesse verso quanto proferito dal proprio interlocutore.
Bisogna dimostrarsi empatici, per conoscere a fondo le parti, concentrare la propria attenzione su ciò che loro stanno dicendo, invitandole a chiarire cosa intendono comunicarci per cogliere esattamente il loro punto di vista. Ciò permette anche di cogliere emozioni e sentimenti che stanno dietro il messaggio, in modo tale da decifrare l’immagine che ha di sé il parlante, i suoi bisogni ed eventuali tensioni nascoste. Si può così intraprendere un dialogo basato sul rispetto e sulla comprensione reciproca, piuttosto che sul conflitto. Non sentendosi più attaccato, manipolato e accusato, bensì rispettato e capito, l’altro si mostrerà disponibile al dialogo e ad instaurare relazioni pacifiche e collaborative.
In assenza di dialogo è improbabile che la diversità diventi una risorsa: sarà considerata solo come causa di disturbo e fastidio a cui attribuire ogni genere di pregiudizio. Il conflitto, diventa uno spazio di creatività, in cui attivare competenze legate alla comunicazione etica ed efficace. La creatività nel dialogo è un elemento fondamentale, in grado di aprire nuove prospettive e realizzare una inedita visione della realtà.
Bisogna, perciò identificare gli aspetti positivi presenti nelle relazioni, essere creativi per far emergere divergenze nascoste; ciò renderà il conflitto forma di creazione ed elemento che rafforzerà le relazioni, piuttosto che strumento di distruzione.
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